Tra i ricordi più vividi della mia gioventù da studente a Manduria, spicca la figura del dottor Ubaldo Cantoro e la sua imponente Citroen DS Pallas. Era un uomo di grande gentilezza e saggezza, sempre pronto a condividere il suo affetto per le automobili e la vita in generale.
Le mattine in cui, mi dirigevo verso in Piazza del Popolo a Maruggio, alla fermata del pullman, sapevo che c’era la possibilità di imbattermi nel dottor Cantoro e nella sua splendida vettura francese. La Citroen DS Pallas, con la sua linea sinuosa e le caratteristiche sospensioni idrauliche, rappresentava per me il massimo dell’eleganza e del lusso.
Un giorno, con mio stupore, il dottor Cantoro, molto amico di mio padre, mi fece segno di salire a bordo. Quella Citroen era più di una semplice auto; era un’esperienza sensoriale. Il suono del motore ronzante, il confortevole e lussuoso interni in velluto rosso, e il modo in cui affrontava le strade di Manduria con una grazia unica: ogni dettaglio contribuiva a rendere quel viaggio un’esperienza indimenticabile.
Durante quei tragitti, il dottor Cantoro condivideva con me le sue storie, la sua passione per le automobili e la saggezza accumulata nel corso degli anni. Erano momenti in cui il tempo sembrava rallentare, e io mi sentivo fortunato ad essere parte di quel quadro, a bordo di una vettura che incarnava l’eleganza e la classe.
Anche se il tempo ha portato via quei giorni di studio e viaggi in Citroen, il ricordo di quei momenti rimane inciso nella mia memoria, come un affettuoso omaggio al dottor Ubaldo Cantoro e alla sua indimenticabile Citroen DS Pallas.
Fernando Filomena