venerdì 27 Dicembre, 2024 - 6:09:24

Violenza politica, torneranno gli “anni di piombo”?

La famosa immagine, scattata da Paolo Pedrizzetti, di Giuseppe Memeo con la pistola, mentre prende di mira la polizia durante lo scontro di via De Amicis a Milano (1977)

Abbiamo voluto chiedere a Tonino Filomena, scrittore e storico locale, autore del libro “Nel ventre della Balena Bianca“, le cui pagine offrono degli spunti interessanti per comprendere la Maruggio degli anni ’70, gli “anni di piombo” del Paese Italia e i “fascismi” di ieri, cosa ne pensa dei fatti di violenza politica che sta attraversando l’Italia e quanto la nostra Maruggio potrebbe esserne impressionata.

Maruggio 1974 Sala Acli via Malta on. Sponziello e Tonino Filomena 22 anni

«Fascismo, antifascismo, ritorno agli “anni di piombo”… sono solo stronzate!», – scrive Tonino Filomena – I Tg di questi giorni stanno parlando a iosa e a sproposito al solo scopo di riattivare la “strategia della tensione”. Non c’è paragone tra l’Italia di oggi e quella di 40 anni fa, tantomeno l’odierna Maruggio è simile a quella di ieri. Trovo poche similitudini, una è che oggi come ieri stiamo morendo di democrazia ottocentesca, di partitismo, di corruzione clientelare e partitocratrica, di incompetenza e pressapochismo, di demagogia sbracata e stracciona, della rimasticatura pigra dei cascami del peggior ventesimo secolo.

Io che ho vissuto appieno gli “anni di piombo”, posso dirvi che la violenza dei “comunisti” dei Centri Sociali o dei nuovi “fascisti” non è paragonabile a quella generata dalle Brigate Rosse (estrema sinistra) negli anni ’70. «Il 1977» – ho scritto – «era l’anno in cui si risvegliarono le Brigate Rosse, l’anno in cui il piombo dei brigatisti rossi colpiva magistrati, politici, sindacalisti, giornalisti, giovani missini della Destra. I giovani antagonisti maruggesi, a parte un episodio e qualche tafferuglio verbale, non si sono mai azzuffati per davvero. Si guardavano in cagnesco, abbaiavano gli uni agli altri e viceversa, ringhiavano e mostravano i muscoli, ma bene o male, sono riusciti a sopravvivere agli “anni di piombo”. Solo più tardi, molto più tardi capiranno entrambi di essere stati degli “utili idioti” in mano agli inventori della “strategia della tensione” messa in piedi dalla Balena Bianca (Democrazia Cristiana) anche locale. Quanto più saliva la tensione (paura), generata dai fessi comunisti e dai fessi neofascisti delle comunità italiane (compresa la nostra), tanto più l’elettorato si allontanava da essi, preferendo la protezione di Mamma Balena Bianca. “Il nemico del mio nemico è mio amico…”, ripeteva spesso Andreotti».

Così è, così sarà, fino a quando tutti (o quasi) saranno inghiottiti dalla Balena Bianca, che oggi chiamano “Grande Centro” o “Partito dei Moderati”. Maruggio è stata e rimane un’isola felice… nonostante le ombre, perché a noi maruggesi – conclude Tonino Filomena – la guerriglia urbana non è mai piaciuta. Sono stati sempre gli altri a difenderci quando si è trattato di guerreggiare. La storia dei nostri cavalieri di Malta insegna.


(Nalla foto: Elezioni politiche 1976. Massimo D’Alema 27 anni e il prof. Lucchese all’ingresso della sede del PCI di Maruggio)

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