.. e fu così che la terra divenne mare
sotto un cielo che solcava lo strazio dell’acqua
nel labirinto della tempesta
… e si ascoltò l’urlo dei secoli
trascinato tra le corde strette
nel pianto degli umani
lacerato dagli sguardi increduli
e dalle mani di roccia
legate a dune di vento
… e tutto si spaginò
Con le voci consumate nell’alchimia del destino
e nulla poté nel rumore assurdo del perduto
che non ha porto e neppure viaggio e neppure orizzonti
… e la notte giunse e raccolse il grido degli offesi
che mai tradirono
ma spinti furono oltre i torrenti
nel cerchio oscuro delle onde
… perché a morir non è mai difficile
nella terra che si perse nel mare
e visse l’assenza della luna ferita
tra sponde di case
negli angoli aguzzi del dolore
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