Nella stessa zona colpita ad aprile, sono tornati ad agire gli operai nonostante le proteste dei proprietari terrieri. Accessi bloccati dalle forze dell’ordine. Il sindaco: “Mi hanno garantito, saranno solo 45 piante”
L’allerta è scattato via cellulare e via social intorno alle 6 del mattino: “Correte, stanno tagliando, urge presidio a Oria”. Le motoseghe sono rientrate in azione in contrada Frascata, il piano xylella va avanti su diktat dell’Europa, si ricomincia ad abbattere gli ulivi.
Gli abbattimenti sono ricominciati alle prime luci dell’alba dopo che, alle cinque del mattino, ai proprietari dei terreni è stata notificata un’ordinanza che prevede l’abbattimento di 45 piante infette, già aggredite dalla sindrome di disseccamento come risulterebbe dalle analisi di laboratorio. Si ricomincia ad abbattere esattamente laddove il 15 aprile scorso furono buttati giù i primi sette alberi.
Un cordone di uomini composto dai carabinieri, dalla polizia di stato e dalla forestale blocca tutti gli accessi alla provinciale Oria-Carosino, in entrambe le direzioni. Bloccati anche i piccoli accessi ai terreni e alle abitazioni privati che potrebbero consentire ai manifestanti di raggiungere gli uomini al lavoro dell’agenzia regionale inviati dal commissario Giuseppe Silletti.
Lo stridere delle motoseghe si sente anche da lontano, così come le urla di chi tenta di fermare il massacro degli alberi. Nei campi si sono precipitati anche i proprietari, che protestano energicamente, tenuti a distanza dai loro terreni dagli uomini armati a presidio degli accessi per impedire che la protesta blocchi la mattanza, come accadde ad aprile.
C’è anche il sindaco di Oria Cosimo Ferretti: “Solo 45 piante, sono riuscito a parlare con il vice del commissario Silletti, abbatteranno solo 45 piante, mi hanno garantito”. Il primo cittadino è stato l’unico a superare il cordone, chiedendo di parlare con il vice commissario, inviato a presidiare i campi. “Ho avuto difficoltà anche io ad arrivare fino a lì, ci sono posti di blocco dappertutto, mi hanno chiamato alle cinque per dirmi che avevano ricevuto l’ordinanza. Siamo disarmati, 45 piante soltanto dicono, me lo hanno garantito. Mi auguro che sia davvero così”.
Le direttive dell’Europa dicono altro. Si prevede la rimozione e distruzione delle piante infette e di tutte le piante ospiti (a prescindere dal loro stato di salute) in un raggio di 100 metri lungo i 20 km dei terreni al confine tra Brindisi e Taranto. È la famosa “fascia cuscinetto” dove praticamente tutta la vegetazione sarà rasa al suolo per impedire la diffusione del batterio verso Nord. La misura non riguarda il Leccese, dove la xylella ha già fatto terreno di conquista di un’ampia porzione di ulivi, per i quali non c’è più scampo.
MARZIA PARINI su http://bari.repubblica.it/cronaca/2015/07/07/news/xylella_si_torna_ad_abbattere-118520585/
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